Chi sei? Dove vivi?

Sono un pittore e incisore che risiede e lavora a Ragusa oltre ad essere docente di grafica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

SANDRO BRACCHITTA
Photograph by the artist Carlotta Giardini

Come è iniziata questa passione?

Sin da piccolo, almeno da che abbia memoria, il disegno è stata la mia forma di espressione più sentita ed immediata, che ho via via sperimentato sin a condurmi a delle scelte significative e mirate. Prima iscrivendomi all’Istituto d’arte e poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Qui ho avuto modo di conoscere anche le tecniche incisorie ed ho sentito immediatamente il fascino e l’attrazione per questo antico medium espressivo.

SANDRO BRACCHITTA
Sandro Bracchitt-Semi_2018_Acido diretto, carborundum e puntasecca_ cm.60x100

L’incisione, tecnica antichissima ma che tutt’oggi resta abbastanza misteriosa. Come spiegheresti cos’è, in poche parole, a chi non la conosce?

L’incisione, in particolare la calcografia, si sviluppa intorno alla metà del 1400 come tecnica che permetteva la riproduzione su carta di immagini in più copie, tramite la creazione di matrici in rame che venivano incise, inchiostrate e poi stampate in tantissime copie. Molti artisti, pittori scultori, architetti la accolsero come un mezzo importantissimo per divulgare e fare conoscere le loro opere.

SANDRO BRACCHITTA
Seme II, 2015 Puntasecca, carborundum, acido diretto_ 1200x1000 mm
L’ individuale interpretazione della tecnica, lo stile personale di ognuno ha reso unico e prezioso questo processo di riproduzione.
La sua complessità tecnica, fatta di numerosi processi che definisco “alchemici”, spesso elaborati nel segreto di un laboratorio, i suoi elaborate processi di creazione la rendono una tecnica anacronistica si pone in contrasto nello spirito dell’arte contemporanea. Per tale motivo, è stata emarginata e dimenticata dagli artisti e dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Per entropia culturale, oggi risulta “misteriosa”.

Quanto tempo impieghi a realizzare un’opera?

Non posso valutare i termini esatti di esecuzione di una mia opera incisa. Le mie opere, sono spesso a colori e di grandi dimensioni, quindi richiedono più matrici, una per ogni colore. Prima di arrivare al “bon a tirer” faccio tante prove di stampa e di colore. Poi diverse ispirazioni in corso d’opera a volte mi portano a stravolgere il progetto iniziale.

SANDRO BRACCHITTA
Gira Dentro, 2016. carborundum, acido diretto e puntasecca. cm.75x59,5

I tuoi soggetti variano tra archetipi, modernità e tradizione. Quali sono le tematiche che prediligi e perché?

Le tematiche universali, la ciclicità e l’impermanenza dello stato delle cose, espresse in maniera lirica e visionaria.

Che influenza ha il territorio sul tuo lavoro?

Il mio lavoro rispecchia la mia interiorità piuttosto che quello circostante. Ma il mondo in cui sono nato e in cui continuo ad aver i nutrimenti fondamentali, assume una dimensione protettiva, come un guscio che mi custodisce e rassicura.

SANDRO BRACCHITTA
Mostra presso la Fondazione Mastroianni

Qual è, secondo te, la posizione attuale dell’incisione nel sistema dell’arte contemporanea, come è cambiata nel tempo e quali sono le sue prospettive?

Come accennato prima, paradossalmente è diventata un’arte sconosciuta, “misteriosa”, relegata in secondo piano. Questo è successo dal momento in cui artisti incisori si sono preoccupati più di ostentare un certo tecnicismo piuttosto che una forma espressiva di un loro pensiero.

SANDRO BRACCHITTA
Rosso Dentro_ 2016_Puntasecca, carborundum, acido diretto, 1200x1000 mm
Un altro elemento che ha sfavorito l’incisione è stato nel recente passato l’operato di mercanti e editori senza scrupoli, a volte con la complicità degli stessi autori, che hanno speculato distribuendo un grande numero di opere false o di dubbio valore tecnico e artistico. Sono rari gli artisti come Georg Baselitz, Kiki Smith, Emilio Vedova, solo per citare qualche nome, che hanno trovato nell’incisione lo strumento congeniale alla loro visione artistica.

Parliamo di quotazioni. Quanto vale un’incisione? E a cosa è dovuto il suo prezzo?

Dare una risposta esaustiva a questa domanda non è semplice perché il discorso è molto complesso. La litografia, come la xilografia, la serigrafia e altre arti grafiche sono tecniche che hanno come obiettivo la creazione di multipli originali. Ciò significa realizzare da una matrice creata dall’artista o tratta da un suo disegno e poi realizzata da uno stampatore qualificato copie multiple.
Il fatto stesso che l’autore della matrice sia l’artista o un artigiano crea una differenza di valore commerciale.
Realizzata l’edizione le stampe vengono numerate in numeri arabi, es. 1/50 2/50… mentre le prove d’autore hanno una loro numerazione, tutte devono essere a firma autografa (a matita) dell’autore. Alla fine della stampa dell’edizione, la matrice viene biffata, quindi resa inservibile.
La tiratura delle stampe può essere di pochi esemplari o di centinaia, questo dipende dalla tecnica utilizzata o per scelta di mercato fatta con l’editore. Le edizioni con pochi esemplari hanno un valore di mercato superiore a quelle tirate con numeri più alti.
Il prezzo dell’incisione, come per ogni opera d’arte è stabilito dal mercato in base al coefficiente con il quale è stimato il valore di quell’ artista.

SANDRO BRACCHITTA
Mostra presso dell'ex convento del Carmine a Modica.

Oltre a essere un artista, sei anche docente di Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo : come valuti la situazione in Sicilia riguardo al settore artistico?

Il panorama artistico siciliano è interessante, quello che manca è la scarsa attenzione e sensibilità da parte delle Istituzioni che non valorizzano e supportano gli artisti talentuosi. 

Ci sono ovviamente delle eccezioni come il Museo Riso di Palermo che ha una interessante programmazione di esposizioni e progetti culturali.

SANDRO BRACCHITTA
Casa e Ciotola_ 2019_carborundum, morsura diretta e puntasecca-cm. 40x29
Dall’altro lato invece ci sono delle Fondazioni private, come la Fondazione Arte Contemporanea Bunberg a Catania o il progetto culturale a Palazzo Butera di Francesca e Massimo Valsecchi a Palermo che investono e credono che nell’arte contemporanea.

Qual è il lavoro di cui vai più fiero?

Quello che ancora dovrò fare.

 

Cosa prospetti per la tua arte? 

La mia prospettiva futura è rivolta verso l’estero, soprattutto i Paesi Orientali in cui il mio lavoro è stato apprezzato nelle Biennali a cui ho partecipato. Diverse mie opere sono state acquisite da collezioni e Musei dedicati alla Grafica d’Arte.

SANDRO BRACCHITTA
Tre Blu II_ 2016_ Puntasecca, carborundum, acido diretto_1200x1000 mm
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